VTC pagine tecniche: Le tesi

Che cosa è una tesi
Relatore e argomento della tesi
Piano dell’opera
stesura della tesi
copertina
indice
introduzione
Materiali e metodi
corpo centrale
conclusioni
bibliografia
tempi e scadenze

Che cosa è una tesi

Si tratta di un elaborato, che, tramite ricerca bibliografica o sperimentale, si propone di chiarire aspetti della disciplina, teorici, tecnici o pratici. Lo stesso nome, tesi, lascia intuire come ci si proponga di esaminare una teoria, una base di partenza che poi viene approfondita e provata tramite, appunto, una tesi.

Relatore e argomento della tesi

Le prime domande che ci dobbiamo porre sono:
c’è un argomento che durante gli anni di pratica ha particolarmente colpito il mio interesse?
C’è un istruttore tra quelli di grado più alto con cui ho un buon rapporto e con il quale penso di poter lavorare bene?

Le risposte a queste domande sono fondamentali per la buona riuscita del nostro elaborato: non c’è nulla di peggio che essere obbligati ad approfondire per mesi un argomento per noi noioso o dover lavorare con una persona con cui non ci sia il giusto intendimento.

Per quanto riguarda l’argomento, lo concorderemo con il nostro relatore, ragionando tra quelli che abbiamo in mente noi e quelli che la Direzione Tecnica ha reso disponibili a completamento di tesi già svolte o di progetti più generali.

Un buon argomento non sarà troppo generico: il rischio di creare un lavoro incompleto e vago è troppo grande. Se lo scegliamo teorico, cerchiamo che sia di reale interesse per tutti i praticanti; se lo scegliamo sperimentale, facciamo in modo di avere strumenti e metodi opportuni e un sistema di lavoro in grado di portare a conclusioni interessanti e valide.

Piano dell’opera

Una volta scelto il relatore e concordato con lui il titolo della nostra futura tesi, è opportuno preparare un “piano dell’opera”: una breve presentazione del lavoro che ci accingiamo a fare (o di quello che pensiamo sarà…molte volte le due cose non coincidono!), una breve bibliografia e un indice provvisorio.

Fonte fondamentale per questa fase del lavoro, sarà (o dovrebbe essere) proprio il nostro relatore: sarà lui a darci i primi consigli sul materiale da reperire e su dove recarci per reperirlo.
stesura della tesi

Una volta raccolto il materiale possiamo procedere alla stesura della tesi: questa dovrà presentarsi con uno stile chiaro e scorrevole, esente, ovviamente, da errori di ortografia e sintassi. E’ importante avere già bene in testa la “scaletta” a cui dovremo attenerci, senza di essa rischiamo di comporre un lavoro disorganico e raffazzonato: possiamo poi cominciare dal punto che preferiamo, ma l’importante è tenere bene a mente l’impianto della tesi: dove siamo e dove vogliamo arrivare.

Se la tesi prevede una parte sperimentale, avremo già svolto il lavoro relativo, annotando tutto quello che ci serve per arrivare all’elaborato.

Per quanto riguarda l’impaginazione, possiamo genericamente dire che il testo deve essere scritto su fogli bianchi formato A4 (21×29,7 cm), utilizzando l’allineamento giustificato e lasciando una distanza di 4,5 cm come margine sinistro per la rilegatura, almeno 2,5 centimetri come margine destro, mentre per il margine inferiore e superiore la distanza deve essere almeno di 3,5 cm. Il numero di righe per pagina è di 30-32 da 65-70 battute l’una, righe separate da un’interlinea di 1,5 o 2. I caratteri sono di dimensione compresa tra i 12 e i 14 punti. Si possono inserire dei rientri nel testo giustificato. Le pagine vanno numerate progressivamente, nella parte bassa.

Suggerimenti per le citazioni:

quando  vengono riportati direttamente brani di autore o di documenti, questi vanno racchiusi tra virgolette (“…”) , se le dimensioni sono ampie, si consiglia di rimpicciolire il carattere: è sempre necessaria la citazione (autore, riferimento bibliografico, casa editrice e anno di pubblicazione, indicazione della pagina). Quando il riferimento bibliografico corrisponde a quello immediatamente  precedente, si può usare il termine ivi, oppure la corrispondente forma latina ibidem, abbreviato in ibid. Per gli articoli tratti da riviste è necessario indicare (in numeri romani) l’annata della rivista, il numero (fascicolo) dell’anno e l’anno di pubblicazione. Le note (approfondimento di argomento o un chiarimento che non si desidera introdurre direttamente nel testo) vanno messe possibilmente a piè di pagina.

Una tesi in genere si compone di & parti:

copertina
Indice
Introduzione
Materiali e metodi
Corpo centrale e allegati
Conclusioni
Bibliografia

copertina

In ogni caso, esso deve sempre contenere il nome del Centro Viet Tai Chi iscritto alla Federazione Nazionale; il nome del relatore, il nome dell’autore. In basso, andrà l’indicazione del passaggio di grado per cui si presenta la tesi e l’anno accademico.

indice

Al frontespizio segue l’indice, l’elenco dei capitoli e delle parti fondamentali della tesi: è una parte molto importante in quanto permette al lettore di ritrovare immediatamente l’argomento desiderato all’interno della tesi e di avere un’idea generale del piano dell’opera.
introduzione

La tesi si apre poi generalmente con un’introduzione atta a descrivere in breve il contenuto della tesi, l’obiettivo che ci siamo preposti con essa e la scelta del titolo; va ovviamente scritta alla fine del nostro lavoro.

Materiali e metodi

Soprattutto per le tesi sperimentali, sono indispensabili per rendere ripetibili e affidabili prove e esperimenti.

Corpo centrale

Cercheremo di dimostrare la nostra tesi, descrivere la sperimentazione effettuata, raccontare quello che abbiamo trovato in modo chiaro e semplice, legando i capitoli uno all’altro e conducendo ogni lettore alla fine dell’argomentazione proposta in modo naturale e scorrevole.

 

Conclusioni

Sono il coronamento del nostro lavoro: in esse dobbiamo includere ed evidenziare i risultati ottenuti dalla nostra ricerca, richiamare il metodo di ricerca e ragionamento svolto, e prospettare i futuri sviluppi del settore che abbiamo analizzato.

E’ molto importante che vi sia un filo logico tra introduzione e conclusione: l’una la supposizione di un’ipotesi, l’altra la dimostrazione della tesi.

bibliografia

La bibliografia è l’elemento ultimo della tesi, e raccoglie i riferimenti ad ogni fonte consultata e utilizzata per la stesura del nostro elaborato; è d’uso suddividerla in sezioni a seconda del tipo di fonte e del supporto (ad. es: siti consultati, libri, riviste, enciclopedie…).

E’ molto importante che ogni fonte utilizzata sia citata e, viceversa, che tutte le fonti citate siano poi state effettivamente consultate

Tempi e scadenze

La Segreteria della Federazione VTC Italia rende noto ogni anno il termine per presentare al Direttore Tecnico M° Bao Lan titolo e piano dell’opera della tesi.

Allo stesso modo si saprà il termine utile per consegnare la tesi completa, generalmente in 3 copie, alla Segreteria della Federazione.