I poemi
Nei poemi delle forme sono presenti le parti più sottili dell’arte marziale. Essi rappresentano una rivelazione e delle verità velate facendo intravvedere che esistono delle possibilità di applicazione nel reale, ma non lo indicano chiaramente perché sarebbe limitativo.
L’arte marziale lavora molto sull’immaginazione e sulla fantasia che trasporta fuori ciò che va oltre al nostro limite fisico. Esempio se ci propongono una gara di salto in alto, tanti di noi rinuncerebbero subito. Il tai chi, invece, non ha limiti imposti perché il punto di arrivo è virtuale e grandioso, quindi tutti si convincono che possono praticarlo.
Una riflessione: chi può dichiararsi “Drago”? Nessuno, perciò tutti possiamo fare il drago o almeno tentare di esserlo. Ciò è molto bello perché con il tai chi possiamo puntare all’obiettivo dell’immortalità. Naturalmente nessuno di noi è immortale, siamo di passaggio in questa vita. Però l’idea di nutrirci di energia per allungare la vita di benessere fa si che, alle volte, ci rendiamo immortali proprio per questa sensazione di benessere che proviamo. Ad esempio quando pratichiamo il Chi Kung.
Ci sentiamo imbattibili contro noi stessi.